Il documento, secondo il Comune di Faro, è stato redatto con l'intento di regolamentare l'attività ed evitare le cosiddette concentrazioni informali di questi veicoli, che si verificano in tutto il territorio comunale, "portando alcuni effetti negativi, ovvero derivanti dall'utilizzo di veicoli privi di condizioni di abitabilità e sostenibilità ambientale, che non garantiscono le condizioni igieniche di base e causano danni, ad esempio, relativi ai servizi igienici di base; o che non presentano condizioni di sicurezza; o ancora, che rimangono per lunghi periodi negli stessi luoghi, contribuendo al degrado delle strutture pubbliche".
Secondo un rapporto di Publituris, ora è stato definito che questa attività avrà luoghi assegnati per il suo esercizio. Al momento, nel territorio comunale, è presente il Camping Park Praia de Faro, ma altri spazi possono essere autorizzati dal Comune, comprese le aree di servizio per i camper (luoghi in cui i veicoli possono rimanere per un massimo di 72 ore, per svolgere azioni legate alla loro pulizia e manutenzione).
Vengono inoltre stabilite regole di comportamento per i proprietari di camper e per coloro che sorvegliano le aree di servizio. L'esistenza di un regolamento interno in questi luoghi è obbligatoria e saranno soggetti alla supervisione delle autorità amministrative e di polizia, compreso il Comune stesso, attraverso i suoi servizi competenti e, di conseguenza, all'imposizione di multe, in caso di non conformità.
Stabilendo i concetti principali legati a questa attività, ovvero cosa si intende per pernottamento e sosta e definendo le condizioni in cui sono consentiti, il Comune considera questo strumento come fondamentale nella gestione del territorio e nell'ambito dell'attività, soprattutto considerando che si tratta di una pratica che rappresenta un importante segmento turistico e che contribuisce a dare impulso all'economia locale, attenuando le asimmetrie e l'isolamento dell'interno.