La petizione "Per il riconoscimento e la dignità dei farmacisti nella difesa e nella valorizzazione del Ssn" è stata lanciata da un gruppo di cittadini che hanno consegnato il documento poco dopo il lancio.

Nel documento, i firmatari confermano che questa azione mira a "richiamare l'attenzione sulle questioni essenziali che riguardano i farmacisti che esercitano ruoli nelle istituzioni pubbliche nazionali e regionali e che necessitano di una risoluzione urgente".

Joana Russo, farmacista, ha aggiunto che la petizione, che conta quasi 10mila firme (a partire da 7500 ha già il diritto di essere discussa in Parlamento), mira ad allertare sul "modo in cui questi farmacisti sono stati trattati dal punto di vista della contrattazione e della valorizzazione della carriera, dell'attuazione della residenza dei farmacisti" e su "alcune ingiustizie" legate al fatto "di non aver avuto un aggiornamento della tabella salariale in 24 anni".

"Questa situazione, e bene, è già stata rivista per altre carriere e i farmacisti sono stati lasciati indietro nonostante abbiamo una formazione scientifica ampia e completa che finisce per non essere sfruttata", ha sottolineato.

I firmatari affermano nel documento che "i farmacisti sono discriminati rispetto agli altri professionisti della salute con cui collaborano quotidianamente nella vita ospedaliera, non ottenendo il giusto riconoscimento della loro dignità e del valore della loro attività professionale".

Inoltre, oltre alla mancanza di una revisione e di un aggiornamento dei loro stipendi, evidenziano come punto di preoccupazione il mancato conteggio integrale del loro tempo di lavoro nel sistema sanitario pubblico ai fini della promozione e della progressione della loro carriera. I farmacisti con contratto di lavoro individuale, così come quelli con contratto di lavoro di funzione pubblica, ne risentono: l'80% è alla base della propria carriera, molti con 20 o 30 anni di servizio.

"L'insufficienza del numero di farmacisti rispetto alle esigenze e alla complessità del lavoro svolto, che compromette la qualità dei servizi erogati, la sicurezza del ciclo del farmaco e l'adeguato accesso alla salute per la popolazione", la precarietà, in termini di retribuzione e tipologia di contratto, e il mancato riconoscimento dei titoli di specializzazione rilasciati dall'Ordine dei Farmacisti per l'inserimento nella carriera pubblica dei farmacisti sono altre preoccupazioni segnalate nel documento.

I firmatari si appellano ai deputati affinché abbiano "la massima attenzione e una rapida risoluzione dei punti sollevati" nel documento.

"Il protrarsi delle ingiustizie descritte danneggia non solo i Farmacisti che esercitano funzioni nelle istituzioni nazionali e nelle tutele regionali concesse dalla Pubblica Amministrazione, ma anche la qualità dei servizi offerti agli utenti del Servizio Sanitario Pubblico", concludono.