Secondo Eurostat, guardando ai Paesi dell'Unione Europea, il Portogallo ha guidato la registrazione di nuove imprese, con un aumento del 7,6% rispetto al primo trimestre, seguito dalla Lettonia, con un aumento del 5,6% e dalla Romania, con un aumento del 2,2%.

Nonostante questo sviluppo positivo, il numero di insolvenze nel Paese è aumentato nuovamente tra aprile e giugno e ha superato la media europea, confermando che ci sono ancora molte imprese che continuano ad avere problemi.

Il numero di fallimenti depositati nell'Unione Europea è aumentato del 3,1% nel secondo trimestre dell'anno, rispetto ai primi tre mesi del 2024, rivela l'ufficio statistico europeo. Contemporaneamente all'aumento delle insolvenze, la registrazione di nuove imprese è diminuita del 2,1%.

"Mentre il numero di dichiarazioni di fallimento è aumentato, i settori dell'economia si sono comportati in modo diverso", spiega Eurostat, precisando che le insolvenze sono aumentate nelle costruzioni (3,8%), nelle attività finanziarie (2,6%), nel commercio (2,4%) e nell'industria (1,6%). I settori dell'informazione e della comunicazione (-4,8%), dei trasporti (-1,6%) e dei servizi di alloggio e ristorazione (-1,1%) hanno registrato una diminuzione delle insolvenze.

Nel contesto europeo, la Grecia ha guidato le insolvenze con un'impennata del 133,4%, seguita da Lituania e Slovacchia, con aumenti rispettivamente del 16,7% e del 7,6%. I maggiori cali nelle dichiarazioni di insolvenza sono stati registrati in Lettonia (-21,4%), Svezia (-14,7%) e Lussemburgo (-8,2%).