Nel suo bollettino mensile sul mercato dei carburanti e del GPL, l'Autorità di regolamentazione dei servizi energetici (ERSE) afferma che, nel mese di novembre, il prezzo medio al dettaglio (PVP) della benzina semplice 95 è aumentato a 1,774 euro al litro, rispetto a 1,754 euro in ottobre e 1,717 euro in settembre.
"L'incorporazione di biocarburanti è stata la voce che ha registrato la maggiore variazione (in termini relativi e assoluti) rispetto al mese precedente", dice il rapporto, spiegando che, "nonostante il fatto che i prezzi della benzina sul mercato internazionale siano diminuiti rispetto a ottobre, il valore del trasporto ha giustificato un aumento della componente di quotazione e trasporto (+0,8%) nel PVP medio nazionale".
Secondo l'ERSE, "la componente maggiore del PVP corrisponde alle tasse, che in novembre ha rappresentato circa il 55,2% della fattura totale della benzina, seguita dalla quotazione e dal trasporto (30,1%)".
Per quanto riguarda il diesel, a novembre il PVP è aumentato a 1,606 euro al litro (1,582 euro a ottobre e 1,514 euro a settembre), "principalmente motivato dalle componenti di incorporazione di biocarburanti e di costi e margini".
Secondo il regolatore, "quest'ultima voce ha continuato a registrare valori in linea con quelli verificati nel periodo pre-pandemico".
Anche nel diesel, "la quota maggiore del PVP pagato dal consumatore corrisponde alla componente fiscale (50,0%), seguita dal valore della quotazione internazionale e del trasporto (32,8%)", si legge nel bollettino.
Gli ipermercati hanno continuato a presentare "le offerte più competitive" nei carburanti stradali, seguiti dagli operatori del segmento 'low cost'.
Nel caso del diesel, gli ipermercati hanno presentato prezzi medi di circa 9,5 centesimi al litro sotto la media nazionale PVP, mentre per la benzina questa differenza è stata di 8,7 centesimi.