"La produzione di latte sta attraversando un momento molto difficile a causa dell'aumento senza precedenti del prezzo dei fattori di produzione, vale a dire carburante, mangimi e fertilizzanti. La trasmissione del prezzo lungo la catena del valore è stata praticamente nulla, per cui il settore lattiero-caseario ha accumulato perdite insopportabili", ha dichiarato la Federazione nazionale delle cooperative di produttori di latte (Fenalac) in un comunicato.
Questa federazione ha deplorato che, data la situazione attuale, la tutela abbia adottato alcune decisioni "molto penalizzanti", come la Strategia nazionale per gli effluenti agricoli e agroindustriali (ENEAPAI 2030), "basata su calcoli tecnici grossolani ed errori".
La Fenalac ha affrontato con "stupore" la pubblicazione dell'ordinanza che regola questa strategia alla fine della legislatura, senza prendere in considerazione le considerazioni delle organizzazioni agricole.
Così, le cooperative di produttori di latte chiederanno la "sospensione" immediata di questo diploma.
"I produttori di latte sono gestori attivi del paesaggio e del territorio e, come tali, devono sempre essere partner. Abbiamo bisogno di proposte di lavoro equilibrate e non di visioni radicali ed economicamente insostenibili", ha detto il presidente della Fenalac, Idalino Leão.
La siccità può anche peggiorare la situazione del settore, portando ad un aumento delle spese, poiché i produttori dovranno comprare più mangimi per gli animali.
I produttori chiedono quindi l'adozione di una serie di misure per mitigare questi impatti, come l'esenzione temporanea dai pagamenti della previdenza sociale, l'aggiornamento degli aiuti per il diesel agricolo, il sostegno all'acquisto di mangimi o la riformulazione degli aiuti per l'elettricità verde.