La vaccinazione post-esposizione è iniziata il 16 luglio in Portogallo, con un totale di 437 vaccinati fino al 12 settembre 2022, con la DGS che ha discusso e rivisto lo standard "Approccio ai casi di infezione umana con il virus del vaiolo delle scimmie", quadro per la somministrazione di dosi ridotte, secondo le nuove linee guida dell'Agenzia Europea dei Medicinali (EMA).
Nella norma la DGS afferma che "vengono aggiornate anche le condizioni di operatività/disponibilità ed equità nella gestione delle scorte limitate di vaccini per l'approccio alla vaccinazione preventiva e la rispettiva definizione dei criteri di eleggibilità", oltre alla vaccinazione post-esposizione.
L'EMA ritiene che il vaccino autorizzato nell'Unione Europea contro il vaiolo delle scimmie possa essere somministrato anche come iniezione intradermica a una dose inferiore, consentendo di quintuplicare le dosi esistenti.
Finora il vaccino è stato somministrato solo a persone che hanno avuto contatti a rischio e l'obiettivo è quello di vaccinare preventivamente altri gruppi che saranno definiti dalla DGS e che possono includere i lavoratori del sesso, le persone che si sottopongono alla PREP - Profilassi Pre-Esposizione all'HIV e gli operatori sanitari.
Per quanto riguarda l'approccio clinico delle donne in gravidanza con infezione da vaiolo delle scimmie confermata, il DGS stabilisce che devono essere seguite in una consultazione ostetrica ad alto rischio presso un ospedale di supporto perinatale differenziato, che prevede procedure specifiche per la sorveglianza della gravidanza e il monitoraggio fetale.