Con John Krasinski, che interpreta un direttore associato della CIA, l'agenzia di intelligence estera degli Stati Uniti, "Jack Ryan deve scoprire uno stagista corrotto e, nel farlo, scopre una serie di operazioni segrete sospette che sono state insabbiate e che potrebbero mettere il Paese in una posizione vulnerabile", come recita la sinossi. "Mentre Jack e la sua squadra indagano sulle dimensioni della corruzione, scoprono una realtà ben peggiore: un'unione tra un cartello della droga e un'organizzazione terroristica che rivela una cospirazione molto più vicina a casa, che mette a dura prova la fiducia del nostro eroe nel sistema che ha sempre combattuto per proteggere".

L'ultima stagione di "Tom Clancy's Jack Ryan" andrà in onda il 30 giugno, con due episodi a settimana fino al 14 luglio.

Nato a Cascais nel 1964, Ricardo Carriço è stato un modello e ha studiato grafica all'Istituto di Arti Visive, Design e Marketing. Ha recitato in programmi televisivi come "La grande bugia", "Il maggiore Alvega", "Il medico di famiglia" e "Fragole di zucchero". Nel cinema, ha partecipato a dieci film, come "I gatti non soffrono di vertigini" di António-Pedro Vasconcelos e "Linee di sangue" di Sérgio Graciano e Manuel Pureza, e ha recitato anche in spettacoli teatrali, dove ha debuttato nel "Riccardo II" di Carlos Avilez, l'opera originariamente scritta da Shakespeare.

Con João Didelet condivide l'anno di nascita e la carriera televisiva, nella quale entrambi hanno costruito un ampio curriculum. Didelet ha frequentato il corso di recitazione presso la Scuola Superiore di Teatro e Cinema, dal 1987 al 1990, durante il quale ha fatto esperienza sul palcoscenico con spettacoli come "Umiliati e offesi", di Armando Caldas, "Auto de Sibila Cassandra" di Gil Vicente, diretto da Alexandre de Sousa. In televisione, ha recitato in programmi come "Giornalisti", "Super papà", "I tuoi occhi", "Floribella", "Belmonte" e molti altri. È apparso anche sul grande schermo in film come "Portugal SA" di Ruy Guerra, "La finestra - Marialva Mix" di Edgar Pêra e "Submission" di Leonardo António.