Nel mese di agosto, gli investimenti raccolti attraverso il programma di Permesso di Soggiorno per Attività di Investimento (ARI), noto anche come visto d'oro, sono stati più di 32,8 milioni di euro, con un calo del 12,5% rispetto allo stesso mese del 2022 (37,5 milioni di euro).

Tra gennaio e agosto, gli investimenti raccolti attraverso il programma golden visa sono stati più di 493 milioni di euro, il 24% in più rispetto a quelli registrati nello stesso periodo dello scorso anno.

Nella "top 5" delle nazionalità per il visto d'oro, la lista è guidata da cittadini statunitensi che hanno ottenuto 12 visti d'oro, seguiti dalla Cina, con nove, e dal Brasile, con otto. Sei visti d'oro sono stati concessi anche a cittadini russi e altri sei alla Turchia. Nel periodo in esame, sono stati concessi 72 visti a familiari ricongiunti.

Nel corso dell'intero programma - da ottobre 2012 ad agosto 2023 - sono stati concessi 12.561 permessi di soggiorno, con la Cina in testa con 5.383, seguita da Brasile (1.246), Stati Uniti (741), Turchia (603) e Sudafrica (561). Il totale degli investimenti ammonta a oltre 7.247 milioni di euro, di cui 6.401 milioni per l'acquisto di beni immobili (11.284 ARI) e 653 milioni per la riqualificazione urbana (1.830 visti d'oro).

Il trasferimento di capitale ammonta a 846 milioni di euro, sono stati concessi 1.255 visti e la creazione di posti di lavoro è stata responsabile della concessione di 22 ARI. Ad oggi sono stati concessi visti a 20.241 familiari ricongiunti.

Il 6 luglio è stata approvata la proposta del Governo di porre fine ai nuovi permessi di soggiorno per investimenti in abitazioni. La norma che revoca i visti d'oro era una delle proposte contenute nel programma Mais Habitação e, con l'entrata in vigore della nuova legge, non saranno accettate nuove richieste di concessione di visti d'oro, il che non pregiudica la possibilità di rinnovare le autorizzazioni già concesse.

Le richieste di concessione e rinnovo dei permessi di soggiorno per attività di investimento rimangono valide, comprese quelle "in attesa di procedure di controllo preventivo presso le Camere municipali" alla data di entrata in vigore della legge.

Anche il rilascio o il rinnovo dei permessi di soggiorno per ricongiungimento familiare è escluso dalla limitazione adottata.