In un comunicato, il PJ afferma che, nell'ambito di un'indagine condotta dal Dipartimento di Investigazione e Azione Criminale (DIAP) di Vila Nova de Famalicão, "ha individuato un laboratorio per la trasformazione della pasta di coca in cloridrato di cocaina (droga per il consumo umano)" e l'arresto di quattro persone incriminate per traffico aggravato di droga, associazione criminale, riciclaggio di denaro e possesso di un'arma proibita.

"Le intense indagini condotte negli ultimi mesi hanno permesso alla Polizia Giudiziaria di raccogliere informazioni e conseguentemente ottenere ampie prove, che sono culminate nella localizzazione di un'abitazione in una località rurale e isolata, nella parrocchia di Gondomar, Guimarães, che fungeva da laboratorio di notevoli dimensioni, dove, quotidianamente e ininterrottamente, due individui portavano avanti il processo di trasformazione della pasta di coca in un prodotto finale illecito, adatto al consumo umano", spiega il PJ.

Questa forza di investigazione criminale sottolinea che la "rete internazionale era basata su individui stranieri, di almeno due nazionalità diverse".

"Che, giunti sul territorio nazionale qualche mese fa, qui, in un'organizzazione transazionale, hanno affittato una casa, dove hanno collocato vari materiali costituiti da acidi, sostanze chimiche, manufatti, ventilatori, presse, decantatori, che hanno utilizzato per portare a termine il processo di trasformazione".

È stato possibile, secondo il PJ, "analizzare il modo in cui l'organizzazione opera, con l'arrivo quasi quotidiano di 'corrieri della droga' che trasportano pasta di coca dal Sud America".

Questi 'corrieri della droga' "consegnavano il prodotto illecito" a uno dei detenuti, con destinazione finale il laboratorio, "dove altri due individui lavoravano a tempo pieno".

"Avvicinandosi all'abitazione in cui operava il laboratorio, che era in piena attività, è stato possibile constatare la presenza di materiale vario, centinaia di litri di sostanze chimiche, benzine, acidi e altro, nonché un'intera struttura e armamentario in grado di produrre, a processo continuo, più di cento chilogrammi di cocaina a settimana", si legge nel comunicato.

"È stato così possibile smantellarla, con il sequestro di pasta di coca e cocaina, per un valore stimato di circa cinque decine di chilogrammi, sufficienti per circa 250.000 dosi singole. Sono state inoltre sequestrate armi da fuoco e munizioni, un veicolo, oltre 17.000 euro in valuta estera", sottolinea il PJ.