Secondo le conclusioni dello studio, che analizza le tariffe delle bollette dell'acqua (che comprendono acqua, servizi igienici e rifiuti) e che ha riguardato 308 comuni portoghesi, esistono notevoli disparità tra i comuni.
L'analisi è stata condotta sulla base delle tariffe in vigore a giugno 2024, escludendo l'IVA, il canone per le risorse idriche (TRH) e il canone per la gestione dei rifiuti (TGR), dimostrando l'esistenza di differenze nelle fatture, che mettono a rischio l'accesso equo ai servizi essenziali.
"Ad esempio, per un consumo annuo di 120m3 (120 metri cubi) di acqua, una famiglia di Amarante paga una bolletta complessiva di 494,47 euro, mentre a Vila Nova de Foz Côa il costo dei tre servizi è di soli 94,09 euro - una differenza di 400 euro", si evidenzia nello studio.
Nel caso di un consumo annuo di acqua più elevato, pari a 180m3, la discrepanza nella bolletta complessiva peggiora, secondo l'associazione, affermando che Fundão ha una bolletta di 776,74 euro e Foz Côa di 125,92 euro, cioè più di 650 euro di differenza.
Secondo l'analisi, Amarante, Oliveira de Azeméis, Ovar, Albergaria-a-Velha e Baião sono i cinque comuni in cui la bolletta complessiva (120 m3/anno) è più alta.
Vila Nova de Foz Côa, Castro Daire, Terras do Bouro, Vila Flor e Vila Nova de Paiva registrano i valori più bassi.
"Nel consumo annuale di 180 m3, la 'top 5' di quelli con la bolletta più alta è occupata da Fundão, Oliveira de Azeméis, Santa Maria da Feira, Amarante ed Espinho. In fondo alla classifica ci sono, ancora una volta, gli stessi cinque comuni guidati da Vila Nova de Foz Coa", secondo lo studio.
Secondo un'analisi di Deco Proteste, dei 20 comuni con le bollette più alte, solo cinque applicano tariffe per le famiglie numerose su acqua, servizi igienici e rifiuti.
"Deco Proteste non trova giustificazioni valide per queste disparità, che non possono essere spiegate solo da differenze negli investimenti per la riabilitazione della rete o da inefficienze nella gestione dei sistemi", si legge nell'analisi.
L'associazione di tutela dei consumatori avverte anche "l'insostenibilità finanziaria di alcuni servizi, con una copertura dei costi molto bassa, anch'essa non auspicabile".
Tuttavia, la Deco ha accolto con favore il rafforzamento dei poteri dell'Entità di regolazione dei servizi idrici e dei rifiuti (ERSAR), che regolerà, valuterà e controllerà la definizione e l'applicazione delle tariffe, a partire dal 2026.
La portavoce di Deco Proteste, Mariana Ludovino, ha sottolineato, citata nella nota, che l'armonizzazione delle tariffe ha le condizioni necessarie per verificarsi in un futuro non troppo lontano
"Deco PROteste ha sempre rifiutato gli aumenti tariffari quando i sistemi sono inefficienti, o giustificati da siccità o alluvioni. Una maggiore regolamentazione e la conseguente armonizzazione consentiranno una maggiore giustizia nell'accesso ai servizi essenziali", ha affermato.