In un'intervista a Lusa, André Ventura ha affrontato il progetto di creare un'unica imposta sul reddito delle persone fisiche - che è incluso nel programma di Chega - proponendo un tasso del 15%, pur ammettendo "altre ipotesi" e "soluzioni", come un tasso del 10%.
Secondo il leader di Chega, l'idea dovrebbe essere attuata in due legislature, con un periodo di transizione che "possibilmente inizia con tre livelli, poi a due, poi a uno".
Interrogato sull'impatto che una misura di questo tipo potrebbe avere in termini di giustizia sociale - secondo le tabelle di mantenimento del fisco per il 2022, una persona con uno stipendio di 900 euro e due persone a carico paga attualmente 31.5 euro di imposta sul reddito delle persone fisiche, mentre una persona nella stessa situazione con uno stipendio di 5.000 euro, paga 1.565 euro; con un tasso del 15%, pagherebbero rispettivamente 135 euro e 750 euro - il leader di Chega ha risposto che, "nella riforma fiscale, ci sono sempre livelli di corsie che alla fine pagano, o possono pagare, un po' di più, ma non è molto significativo nella maggior parte dei casi".
Riconoscendo, tuttavia, che per le persone i cui redditi sono tra 800 e 1100 euro al mese, ci potrebbe essere "qualche aumento", Ventura ha considerato che questo "deve essere compensato con l'aumento delle detrazioni" in salute e istruzione.
Secondo André Ventura, i principali beneficiari di questa misura sarebbero la classe media, che avrebbe un "tasso equo", prevedendo che il costo di questa riduzione fiscale sarebbe l'1% del PIL, che potrebbe scendere allo 0,5% del PIL grazie al guadagno "in efficienza e meno frode fiscale".