In una sentenza pubblicata oggi, il tribunale ribadisce la preoccupazione di non soddisfare i servizi minimi richiesti per un ente pubblico quale è il settore dell'istruzione, per giustificare la necessità di estendere i servizi minimi decretati la scorsa settimana e in vigore fino al 24 febbraio.
I servizi minimi sono ora prorogati per altre due settimane, tra il 27 febbraio e il 10 marzo, con una decisione adottata all'unanimità.
Come hanno iniziato a fare giovedì, le scuole dovranno continuare a fornire tre ore di lezione nella scuola dell'infanzia e nel 1° ciclo, oltre a tre ore scolastiche giornaliere per classe nel 2° e 3° ciclo e nell'istruzione secondaria, al fine di garantire la copertura settimanale delle diverse materie.
Oltre alle lezioni, deve essere garantito il sostegno agli studenti che beneficiano di misure aggiuntive nel campo dell'educazione inclusiva, del supporto terapeutico, del sostegno agli alunni in situazioni di vulnerabilità, dell'accoglienza degli alunni nelle unità integrate nei Centri di sostegno all'apprendimento e della continuità delle misure rivolte al benessere socio-emotivo.
Per quanto riguarda i lavoratori non docenti, essi devono garantire il servizio di portineria, la fornitura dei pasti e la sorveglianza degli studenti nello spazio scolastico.
Tra le ragioni addotte per giustificare la decisione, il Tribunale arbitrale sottolinea le disuguaglianze tra istruzione pubblica e privata e il fatto che le valutazioni del secondo periodo dovrebbero concludersi il 32 marzo.
Lo sciopero a tempo indeterminato indetto dallo STOP ha luogo dallo scorso dicembre, ma solo all'inizio di febbraio le scuole hanno dovuto garantire i servizi minimi che, fino a giovedì, non comprendevano le lezioni.