Secondo le informazioni della Federazione Nazionale dell'Educazione(FNE), le nove organizzazioni sindacali saranno ricevute dal coordinatore e dal vice coordinatore della rappresentanza a Lisbona della Commissione Europea, ai quali faranno presente le "persistenti disuguaglianze".
"In particolare in relazione agli insegnanti con contratto a tempo determinato, ma anche tra gli insegnanti di ruolo, con sorpassi nella carriera e nei concorsi per l'immissione in ruolo degli insegnanti", spiega FNE.
Affronteranno anche altre questioni, come "le restrizioni all'esercizio dell'attività sindacale, con alcune scuole che impongono servizi minimi quando si tengono riunioni sindacali, e il diritto di sciopero".
I sindacati si rendono conto che c'è "spazio per i passi che gli organismi europei possono sviluppare", anche se ritengono che "i problemi che riguardano gli insegnanti devono essere risolti dagli organi del potere nazionale, cioè il Governo e l'Assemblea della Repubblica".
"Per quanto riguarda il Parlamento europeo, i contatti saranno presi attraverso i partiti politici che hanno eletto gli eurodeputati, e sono già stati richiesti incontri a tutti loro; questo incontro ha lo scopo di fornire alla Commissione europea diverse informazioni, chiedendo un intervento presso il Governo portoghese", afferma FNE.
Per i sindacati, un eventuale ricorso agli organi legali europei sarà possibile solo dopo l'esaurimento degli organi nazionali, "con i quali stanno sviluppando le azioni indispensabili, con le quali cercano di risolvere i problemi di scavalcamento delle carriere, così come di contestare i servizi minimi illegali che sono stati imposti agli insegnanti nei giorni di sciopero".