Secondo le più recenti statistiche dell'ICNF, che tengono conto dei primi 15 giorni di agosto, dal 1° gennaio 2023 il Portogallo ha registrato 27.803 acri di superficie bruciata e 6085 incendi rurali, il che si traduce nel secondo minor numero di incendi e nella quarta minor superficie bruciata dal 2013.

L'incendio divampato a São Teotónio, comune di Odemira, il 5 agosto, è stato il più grande in Portogallo quest'anno, consumando 7530 acri di terreno, mentre l'incendio registrato a Sarzedas, comune di Castelo Branco, sempre questo mese, ha portato devastazione a 6553 acri. La somma di questi due incendi è di 14.083 acri di terreno bruciato, più della metà del totale nazionale nel 2023.

I dati provvisori di quest'anno indicano un calo sostanziale della superficie bruciata rispetto al 2022, quando sono stati bruciati 91 730 acri di terreno, il terzo valore più alto registrato nell'ultimo decennio, dietro solo agli anni 2016 (118 814 acri) e 2017 (201 876).

In totale, quest'anno sono bruciati 27 802 acri di terreno, pari a circa 27 mila campi da calcio. Le aree più colpite sono state gli habitat forestali, con 15 848 acri bruciati, seguiti dai boschi (10 218 acri) e dai terreni agricoli (1736 acri).

L'ICNF ha inoltre dichiarato che finora sono stati indagati 4604 incendi rurali, di cui 3291 a cui è stata attribuita una causa (71% degli incendi indagati, responsabili del 34% dell'area totale bruciata). Tra le cause principali spiccano i piromani e i roghi.

In termini regionali, il distretto di Porto ha visto il maggior numero di incendi rurali (1157), seguito da Braga (582) e Viana do Castelo (525). La maggior superficie bruciata, invece, è stata rilevata nei distretti di Castelo Branco, con 6806 (24% del totale), e Beja, con 5899 acri (21%), che si distinguono nettamente, dato che il distretto con la terza superficie bruciata è Faro, che non ha registrato più di 2607 acri (9%).

Il mese di agosto ha segnato un aumento esponenziale degli incendi, visto che nei primi 15 giorni si sono già verificati 1013 incendi, dietro solo ai mesi di luglio (1258) e maggio (1015). In termini di superficie bruciata, i primi 15 giorni del mese sono stati sufficienti a rappresentare la più grande quantità del 2023 fino ad ora, con un totale di 17 153 acri, ovvero il 62% del totale dell'anno fino ad ora.