Secondo i dati forniti all'agenzia Lusa dal SIAC, finora quest'anno sono stati identificati 192.725 cani, 133.585 gatti e 392 furetti.

Questi numeri sono stati richiesti quando è passato un anno dalla fine del periodo transitorio di 36 mesi per l'identificazione di gatti e furetti nati prima dell'entrata in vigore del decreto legge dell'ottobre 2019, che determina l'obbligo di registrazione.

Partendo dal presupposto che ci sono ancora molti animali da identificare, l'Istituto per la Conservazione della Natura e delle Foreste (ICNF) ha dichiarato a Lusa che "all'inizio del prossimo anno è previsto il lancio di una campagna di sensibilizzazione per il possesso responsabile degli animali da compagnia, ma anche per la loro identificazione".

L'ICNF ha detto che alla fine di quest'anno si conosceranno i risultati del Programma nazionale di censimento degli animali vaganti, per il quale è stato stabilito un protocollo nel 2021 con l'Università di Aveiro.

"Con questo censimento, l'obiettivo è capire il numero e il benessere degli animali randagi (cani e gatti) che vagano sul suolo pubblico, oltre a determinare i possibili impatti, su scala nazionale", indica l'Università, sul suo sito web.

Con l'identificazione degli animali domestici, l'obiettivo è quello di "contrastare l'abbandono e le sue conseguenze per la salute e la sicurezza delle persone e il benessere degli animali".

Attualmente il SIAC ha 3.079 casi di animali ritrovati e 27.050 casi di animali smarriti aperti.

La fonte SIAC avverte che questi numeri vanno letti con attenzione, poiché "ogni volta che viene aperto un caso di animale smarrito o un caso di animale ritrovato da terzi, viene chiesto al partecipante di comunicarlo, una volta che l'animale è stato restituito al proprietario, per chiudere il processo", cosa che non sempre avviene.

Il Companion Animal Information System nasce dalla fusione del Sistema di Identificazione e Recupero degli Animali (SIRA), attivo dal 1992, e del Sistema di Identificazione e Registrazione Canina e Felina (SICAFE), creato nel 2003.

Sommando i dati dei due sistemi con quelli del SIAC, sono stati identificati 3.277.275 cani e 761.296 gatti, ma non sempre i proprietari degli animali ne denunciano la morte.

L'ICNF avverte inoltre che, oltre all'inserimento del microchip nell'animale, è necessaria la registrazione presso il SIAC.

"Purtroppo c'è chi continua a mettere 'microchip' senza registrarli [gli animali], cosa che alla fine 'non serve a nulla' perché in caso di smarrimento, furto o abbandono non è possibile raggiungere il proprietario dell'animale".