"È stato attivato il freno di emergenza per il miele proveniente dall'Ucraina. Fino al 5 giugno 2025, il miele ucraino importato nell'UE sarà coperto dal contingente tariffario dell'area di libero scambio globale e approfondito", ha annunciato il portavoce dell'istituzione per il commercio, in un post sul social network X (ex Twitter), Olof Gill.
L'UE ha già adottato questo meccanismo per prodotti come la carne di pollame, le uova, lo zucchero, l'avena, il mais e la semola, e ora lo applica anche al miele, con un volume di questa nuova quota fissato a 18.507,32 tonnellate.
Le importazioni di miele ucraino nell'UE sono rimaste relativamente stabili negli ultimi cinque anni, con una media di circa 49.000 tonnellate all'anno.
Questo freno d'emergenza fa parte di un'esenzione dai dazi doganali concessa dal 2022 per sostenere l'Ucraina di fronte all'invasione russa, ma che ha già suscitato le proteste degli agricoltori europei, i quali lamentano che il flusso di prodotti ucraini ha fatto crollare i prezzi locali e aumentato la concorrenza sleale.
È stato quindi introdotto un meccanismo europeo per garantire l'adozione di misure correttive rapide in caso di gravi perturbazioni del mercato dell'UE o dei mercati di uno o più Stati membri.
L'obiettivo è quello di stabilizzare le importazioni a volumi medi, in modo che se il flusso di prodotti dall'Ucraina supera queste soglie, le tariffe vengono reimposte per garantire che le importazioni non superino significativamente i livelli degli anni precedenti.
Con questo tetto, l'UE sostiene di continuare a sostenere l'Ucraina nel contesto della guerra lanciata dalla Russia quasi due anni fa, proteggendo allo stesso tempo gli agricoltori dell'UE più colpiti, in particolare nei Paesi limitrofi.
Le importazioni dell'UE dall'Ucraina ammontano a 22,8 miliardi di euro nel 2023, rispetto ai livelli prebellici di 24 miliardi di euro nel 2021.