Il reddito disponibile degli europei è aumentato, ma persistono asimmetrie tra i diversi Stati membri.

Mentre in Lussemburgo il reddito medio per cittadino, espresso in parità di potere d'acquisto (PPA), si aggira intorno ai 33 mila euro all'anno, in Bulgaria non raggiunge nemmeno i 10 mila euro, mentre in Portogallo si aggira intorno ai 12 mila euro, rendendo il Paese un pessimo performer in questa fotografia europea.

"Nel 2022, il reddito medio per abitante nell'UE, espresso in PPA, è stato di 18.706 euro, al di sopra dei 18.011 euro registrati nel 2021", ha dichiarato questa mattina Eurostat, che evidenzia come ci sia ancora una certa disuguaglianza tra i vari Paesi che compongono il blocco comunitario.

Vediamo i redditi registrati nei vari Stati membri: in cima alla classifica troviamo il Lussemburgo (33.214 euro, espressi in PPA), seguito dai Paesi Bassi (25.437 euro, espressi in PPA), dall'Austria (25.119 euro, espressi in PPA) e dal Belgio (24.142 euro, espressi in PPA).

Alla base della classifica, con il più basso reddito disponibile pro capite si trovano Bulgaria (9.671 euro, espressi in PPA), Slovacchia (9.826 euro, espressi in PPA), Romania (10.033 euro, espressi in PCC) e Ungheria (10.841 euro, espressi in PPA).

Il Portogallo non si discosta molto da questi ultimi Paesi: con un reddito medio per abitante di 12.266 euro, espresso in PCC, è il sesto Paese con il peggior punteggio nella classifica europea.

Nonostante l'annuncio del governo che l'aumento dei salari è una priorità e la crescita dei salari - solo quest'anno l'aumento è di circa l'8% -, il Portogallo continua, anno dopo anno, a distinguersi per i risultati negativi nello spazio europeo in termini di salari.

Le parità di potere d'acquisto consentono confronti più rigorosi, in quanto eliminano gli effetti delle differenze nei livelli di prezzo tra i Paesi.