La nuova piattaforma, ora pienamente operativa, mira a velocizzare l'intero processo di elaborazione delle richieste di cittadinanza, con l'integrazione automatica dello Stato Civile per il rilascio del certificato di nascita, che consentirà immediatamente di "velocizzare 23.000 processi nel processo di registrazione".
Inoltre, faciliterà la comunicazione con gli enti esterni consultati in questo processo, come la Polizia Giudiziaria o l'Agenzia per l'Integrazione, la Migrazione e l'Asilo (AIMA), senza la necessità dell'intervento dei dipendenti.
"Si stima che, in questo modo, si risparmieranno 20.000 ore di lavoro, l'equivalente di 86 persone liberate per altri compiti a maggior valore aggiunto", stima il MJ.
La presentazione online della domanda di cittadinanza è possibile da febbraio e obbligatoria per i rappresentanti da novembre e, secondo il Ministero della Giustizia, "negli ultimi 10 mesi sono state presentate oltre 16mila domande attraverso questa modalità, contribuendo ad aumentare l'efficienza dei servizi e a ridurre il servizio di pressione e l'onere burocratico e logistico associato alla ricezione della documentazione cartacea".
"La nuova piattaforma per la cittadinanza consentirà inoltre, dall'inizio del prossimo anno, il monitoraggio online delle fasi del processo in tempo reale, con una maggiore trasparenza e fiducia nel processo e una maggiore efficienza nel trattamento della cittadinanza".
La digitalizzazione dei processi è finanziata con i fondi del Piano di ripresa e resilienza (PRR) e finora i Registri "hanno già investito circa un milione di euro nel recupero dei processi in materia di cittadinanza", con il recupero totale delle questioni pendenti previsto entro la fine del prossimo anno.