"Tenendo conto dell'estrema urgenza di regolarizzare molte migliaia di processi di permesso di soggiorno pendenti, il Presidente della Repubblica ha promulgato un diploma specifico che, rispettando le situazioni esistenti fino ad oggi, evita di sovraccaricare i processi di regolarizzazione in corso con nuove manifestazioni di interesse, ammesse nella legislazione precedente", si legge in una nota pubblicata sul sito web della Presidenza.

Il Governo ha annunciato la fine del regime eccezionale che consentiva allo straniero di entrare in Portogallo e solo successivamente richiedere il permesso di soggiorno e ha annunciato la creazione di una struttura di missione per regolarizzare i processi in corso, stimati in 400mila.

Il Piano d'azione per la migrazione, approvato dal Consiglio dei ministri, sancisce la "fine del regime eccezionale che ora consente l'ingresso senza regole, estinguendo la procedura designata per le manifestazioni di interesse", considerata una "porta aperta e fonte di gran parte delle questioni pendenti".

D'ora in poi non sarà più possibile per uno straniero con un visto turistico regolarizzare il proprio status in Portogallo, richiedendo un contratto di lavoro o un'altra soluzione precedentemente gestita dalla rete consolare portoghese.

Nella nota pubblicata tre ore dopo l'annuncio del Primo Ministro, la Presidenza ha informato che il Capo dello Stato "ha promulgato il diploma governativo che modifica la legge n. 23/2007, del 4 luglio, nella sua attuale formulazione, che stabilisce le condizioni e le procedure per l'ingresso, il soggiorno, l'uscita e l'allontanamento dei cittadini stranieri dal territorio portoghese, nonché lo status dei residenti di lungo periodo".


Più risorse

Il piano prevede anche il "rafforzamento della capacità di risposta e di trattamento delle sedi consolari identificate come prioritarie", con il potenziamento di 45 elementi in 15 Paesi, un elenco che comprende tutti i Paesi della Comunità dei Paesi di lingua portoghese (CPLP).

L'abrogazione degli articoli 88 e 89 della legge sugli stranieri, che consentivano la legalizzazione dei turisti stranieri in Portogallo, sarà seguita da una "revisione della legge [generale] in Parlamento" nei prossimi mesi.

Tuttavia, tutte le richieste già presentate saranno processate, a condizione che "siano state istruite correttamente" o che abbiano "più di un anno di sconti sulla sicurezza sociale".

Il piano approvato prevede la creazione di una "struttura di missione, con risorse umane, materiali e finanziarie aggiuntive, resa possibile da misure straordinarie di assunzione, che integri i dipendenti dell'AIMA, gli ispettori dell'ex SEF [Servizio Stranieri e Frontiere] e altri professionisti da assumere".

Tra le 41 misure previste dal piano, c'è anche la trasformazione dell'attuale visto di mobilità per gli immigrati CPLP in un visto comunitario (Shengen), che consente di muoversi all'interno dell'Unione Europea, e la creazione di un'Unità Stranieri e Frontiere (UEF) nel PSP per monitorare la presenza degli immigrati e creare centri di assistenza di emergenza.