Commentando il Rapporto sulla migrazione e l'asilo 2023, che indica un aumento di un terzo della popolazione straniera rispetto al 2022, per un totale di 1.044.606 cittadini, Pedro Portugal Gaspar ha dichiarato che è ora necessario promuovere l'integrazione e ha respinto l'idea che in Portogallo esista un sentimento anti-immigrati.
"Non credo che queste cifre dimostrino un'enorme ondata migratoria", ma "oggettivamente pongono delle sfide alla società portoghese".
Nelle ultime settimane ci sono stati attacchi contro gli immigrati a Porto e diversi leader di associazioni hanno messo in guardia da discorsi xenofobi in settori della società e della politica portoghese, ma Pedro Portugal Gaspar ritiene che "si tratti di situazioni relativamente residuali", rispetto al milione di stranieri presenti in Portogallo.
I dati oggettivi non indicano questa tendenza, ha detto il presidente dell 'AIMA, sottolineando che è "importante comprendere il flusso migratorio in una logica globale" e di "attraversamento delle popolazioni in tutto il mondo".
Il rapporto permette di sistematizzare i dati e di preparare risposte alle esigenze esistenti.
L'AIMA ha sostituito il Servizio Stranieri e Frontiere(SEF) nell'ottobre 2023 e ora la priorità è "la legalizzazione e l'aspetto burocratico-amministrativo" per risolvere i 400.000 processi immigratori pendenti, conteggiati nel dicembre 2023.
L'integrazione
Tuttavia, l'integrazione è "una sfida a medio termine e non possiamo perdere di vista questo approccio integrato, che è lo scopo del lavoro dell'Agenzia in questo settore", ha dichiarato, ricordando che il movimento dei migranti corrisponde a "una dinamica secolare" e "non è nuovo".
Questo lavoro di integrazione "non viene svolto esclusivamente" dall'AIMA, ma in collaborazione con le autorità locali, la società civile e le imprese, "in una logica di coesione territoriale e di integrazione".
Secondo l'Agenzia per l'integrazione, la migrazione e l'asilo (AIMA), il numero di stranieri regolari in Portogallo è più che raddoppiato in sei anni, passando da 480.300 nel 2017 a oltre un milione lo scorso anno.
Tra le nazionalità più rappresentative, il 35,3% sono brasiliani (368.449 persone), seguiti da 55.589 angolani (5,3%), 48.885 capoverdiani (4,7%), 47.709 britannici (4.5%), 44.051 indiani (4,2%), 36.227 italiani (3,5%), 32.535 guineani (3,1%), 29.972 nepalesi (2,9%), 27.873 cinesi (2,7%), 27.549 francesi (2,6%) e 26.460 di São Toméans (2,5%).
Nel 2023, il numero di permessi di soggiorno concessi è più che raddoppiato (328.978), con un aumento del 130% rispetto al 2022, anno che aveva già visto un aumento del 28,5% rispetto al 2022.
Il "flusso migratorio mostra un aumento sostanziale rispetto agli anni precedenti, con particolare attenzione al permesso di soggiorno per i cittadini della Comunità dei Paesi di lingua portoghese (CPLP)", pari al 45,3% del totale, si legge nel rapporto.