Nel 2022, il Portogallo contava più di 4.600 beni culturali classificati, distribuiti su tutto il territorio nazionale, ad eccezione di cinque comuni, ha rivelato l'"Atlante artistico e culturale del Portogallo", presentato a Lisbona.

Secondo l'"Atlante artistico e culturale del Portogallo", frutto di una collaborazione tra la Direzione generale delle Arti(DGArtes) e l'ISCTE-Istituto universitario di Lisbona, attraverso l'Osservatorio portoghese delle attività culturali, nel 2022 c'erano 4.655 beni culturali classificati, la maggior parte dei quali erano monumenti.

Quasi 3.000 dei beni classificati sono considerati di interesse pubblico, con 867 di interesse comunale e 831 monumenti nazionali.

"Si può notare che il patrimonio edilizio classificato è presente su tutto il territorio nazionale, senza asimmetrie territoriali nella distribuzione di questi beni. Ci sono solo cinque comuni che non hanno alcun bene classificato, tutti situati nella Regione Centrale (Oliveira do Bairro, Vagos, Pampilhosa da Serra, Proença-a-Nova ed Entroncamento)", si legge nello studio, che è stato presentato alla Biblioteca Nazionale di Lisbona.

Secondo l'"Atlante", nel 2021 c'erano 106 "comuni con almeno un monumento nazionale visitabile", cioè più di un terzo dei 308 comuni.

"Questi monumenti sono principalmente edifici religiosi (58,8%), ma possono essere visitati anche monumenti nazionali di natura militare o civile, sebbene questi ultimi siano meno importanti. I monumenti nazionali che possono essere visitati sono principalmente a gestione pubblica (49,5%), e i più importanti sono quelli a gestione locale (comuni), seguiti da quelli a gestione centrale (Ministero della Cultura). Tuttavia, la gestione privata di questo gruppo rappresenta il 47,4%, con una grande presenza della Chiesa cattolica", aggiungono gli autori dello studio coordinato da José Soares Neves.

L'"Atlante artistico e culturale del Portogallo" è stato creato per mappare e caratterizzare "le strutture culturali esistenti e le entità artistiche attive", con l'obiettivo di "analizzare gli impatti della crisi causata dalla Covid-19 nel breve e medio termine, con la produzione di indicatori aggiornati che supportino le decisioni strategiche del governo culturale e informino gli enti pubblici e privati e i cittadini".