Secondo il MAI, 41 compagnie aeree sono state anche multate per aver imbarcato questi passeggeri senza un test negativo.

Il Ministero dell'Amministrazione Interna (MAI) ha dichiarato all'agenzia Lusa che, tra il 1° dicembre e il 10 gennaio, il PSP e il SEF hanno ispezionato 1.460.089 passeggeri e 13.866 voli, il che ha portato a 2.245 infrazioni.

Dei 2.245 avvisi di infrazione, 1.465 sono stati sollevati dal PSP, che controlla i passeggeri dei voli provenienti dall'area Schengen (spazio europeo di libera circolazione delle persone), e 780 dal SEF, che ispeziona i viaggiatori provenienti da paesi non appartenenti all'area Schengen.

Dal 1° dicembre 2021, tutti i passeggeri che arrivano in Portogallo per via aerea sono tenuti a presentare un test negativo o un certificato di recupero al momento dello sbarco.

I passeggeri dei voli nazionali, i bambini sotto i 12 anni e gli equipaggi sono esentati dall'obbligo del test, PCR o rapido.

Le compagnie aeree che trasportano passeggeri senza un test negativo incorrono in una multa tra 20.000 e 40.000 euro per passeggero e i viaggiatori sono anche soggetti a una multa, tra 300 e 800 euro, per non presentare un test all'arrivo.

Il MAI afferma anche che le 2.245 infrazioni amministrative includono otto stranieri a cui è stato rifiutato l'ingresso nel paese perché non hanno presentato un test all'arrivo, dato che solo i cittadini e i residenti portoghesi possono completare il test all'aeroporto.

I dati del MAI mostrano anche che 2.266 test diagnostici sono stati eseguiti negli aeroporti per i passeggeri che sono entrati nel paese senza questo documento.

Alle frontiere terrestri, sempre dal 1° dicembre, i cittadini dei paesi non appartenenti all'Unione Europea e dei paesi dell'UE considerati a rischio rosso o rosso scuro hanno bisogno di un test negativo o di un certificato di recupero.

I cittadini dei paesi dell'UE considerati a rischio basso o moderato devono avere una vaccinazione, un test o un certificato di recupero per entrare in Portogallo.

Il GNR e il Servizio Stranieri e Frontiere hanno effettuato 15.022 operazioni di sorveglianza casuale alle frontiere terrestri fino al 10 gennaio per assicurare i test per il Covid-19, secondo il MAI.

Nell'ambito di queste operazioni, 88.104 ispezioni sono state effettuate su veicoli leggeri e merci, motociclette, treni, autobus, che hanno dato luogo a 36 avvisi di infrazione amministrativa per mancanza di un certificato di prova o di recupero.

Il MAI menziona anche che 526 test diagnostici sono stati eseguiti alle frontiere terrestri.

Il controllo nelle zone di confine durerà fino al 9 febbraio.