Secondo questa valutazione del rischio della pandemia preparata da Henrique Oliveira, Pedro Amaral, José Rui Figueira e Ana Serro, che compongono questo gruppo di lavoro coordinato dal presidente dell'IST, Rogério Colaço, "la situazione attuale è di maggiore pericolo pandemico rispetto al precedente rapporto" del 19 aprile.

Uso della maschera

Il documento afferma che l'eliminazione dell'uso delle maschere "sembra aver avuto un effetto molto pronunciato sull'attuale aumento dei casi", una misura che gli esperti dell'IST ritengono essere stata "giusta" nelle scuole, ma che sta causando un "eccesso di contagi" nell'ambiente di lavoro.

"La sua eliminazione nel contesto lavorativo e la non raccomandazione del telelavoro quando è possibile, ha causato un eccesso di contagi che, secondo i nostri modelli, sta contribuendo fortemente all'attuale aumento" delle infezioni, sottolinea il rapporto IST.

L'uso diffuso delle maschere non è più obbligatorio dal 22 aprile, ad eccezione degli stabilimenti sanitari, comprese le farmacie comunitarie, così come nelle case di cura, nei servizi di assistenza domiciliare, nelle unità di assistenza a lungo termine e nei trasporti pubblici.

Nuovi ceppi

Il gruppo di lavoro di Técnico considera anche che i dati esistenti indicano che i nuovi ceppi della variante Ómicron del coronavirus SARS-CoV-2 possono contribuire all'aumento del numero di casi.

Di fronte alla "tendenza al peggioramento significativo" della pandemia in Portogallo, gli esperti ammettono che il recente aumento dei casi positivi di SARS-CoV-2 "contribuirà probabilmente" a un aumento della mortalità nei prossimi 30 giorni.

Il pericolo non è ancora finito

"Consigliamo di rafforzare il monitoraggio e trasmettere il messaggio che il pericolo pandemico non è ancora finito", sottolinea anche il rapporto, che aggiunge che "il monitoraggio dei numeri della pandemia deve essere fatto in modo rigoroso e trasparente fino a quando la fine della pandemia è dichiarata" dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.