I dati diffusi da Eurostat mostrano che il tasso di posti di lavoro vacanti registrato in Portogallo è appena inferiore alla media comunitaria, essendo il settimo più basso tra i Paesi dell'Unione Europea (UE).
Nell'UE nel suo complesso, nel terzo trimestre il tasso di posti di lavoro vacanti si è attestato al 2,6%, al di sotto del 2,7% registrato nel trimestre precedente e del 2,9% registrato un anno fa, secondo un rapporto dell'ECO.
Anche nell'Eurozona la tendenza è stata al ribasso, tra luglio e settembre: il tasso in questione si è attestato al 2,9%, in calo rispetto al 3% dei tre mesi precedenti e al 3,1% dello stesso trimestre.
Ora, tra gli Stati membri per i quali sono disponibili i dati, cinque Paesi hanno registrato un aumento del tasso di offerta di lavoro nel terzo trimestre - Cipro in testa, con un incremento di 0,7 punti percentuali -, quattro hanno registrato valori identici a quelli dello stesso periodo e 18 hanno registrato cali - è nella Repubblica Ceca che si è verificato il calo maggiore (un punto percentuale).
Il Portogallo rientra in quest'ultimo gruppo. Qui, il peso dei posti di lavoro vacanti sul totale dei posti di lavoro è sceso all'1,4%, cioè al di sotto sia dell'1,5% registrato nel trimestre precedente sia dell'1,7% registrato un anno fa.
Con questo valore, il Portogallo si è collocato al di sotto sia della media comunitaria che della moneta unica nel suo complesso, non lontano dal Paese europeo con il più basso tasso di offerte di lavoro (l'Irlanda, con l'1,2%).
Al contrario, in Belgio il 4,7% dei posti di lavoro era vacante nel terzo trimestre, il tasso più alto dell'UE. Seguono i Paesi Bassi (4,5%), l'Austria (4,2%) e la Germania (4,1%).