Da oggi, l'Assemblea della Repubblica(AR) non ha più il potere di approvare le leggi, il che significa che tutti i processi legislativi in corso perdono la loro validità e devono essere ripresentati nella prossima legislatura.
In gioco ci sono, ad esempio, la regolamentazione del "lobbismo", alcune (e più controverse) modifiche che il Governo intendeva adottare per la prevenzione e il controllo del fumo, come, ad esempio, il divieto di vendita e consumo di tabacco nei pressi delle scuole, nelle stazioni di servizio o sulle terrazze con una certa copertura, e anche la revisione costituzionale.
Nelle settimane successive all'annuncio dello scioglimento del Parlamento, ci sono stati diversi "dossier" che i deputati si sono affrettati a portare a termine, come i metadati, le modifiche al regime di concessione della cittadinanza ai discendenti degli ebrei sefarditi e il regime eccezionale proposto dal Governo che consentirà il voto di mobilità il giorno delle elezioni europee, senza registrazione preventiva, oltre al diritto di voto anticipato.
Dopo aver appreso la decisione del Presidente della Repubblica di sciogliere l'AR, in seguito alle dimissioni del Primo Ministro, António Costa, il 7 novembre, soggette a un'indagine giudiziaria, i parlamentari hanno anche accelerato diversi diplomi relativi alla riforma degli ordini professionali, obbligando Marcelo Rebelo de Sousa a promulgarli dopo un primo veto.
Nell'ultima plenaria è stata approvata anche una risoluzione del PS che raccomanda al Governo di lanciare la gara d'appalto per il primo tratto della linea ad alta velocità Porto-Lisbona entro la fine di gennaio, con l'astensione di Chega.
Nonostante il Parlamento perda il suo potere di legiferare da oggi, con il suo scioglimento ufficiale, il presidente dell'AR, Augusto Santos Silva, continua a essere la seconda figura dello Stato portoghese, sostituendo il Presidente della Repubblica se necessario. I deputati mantengono gli stessi diritti, come l'immunità parlamentare.
Dal momento in cui Marcelo Rebelo de Sousa scioglie ufficialmente l'Assemblea della Repubblica (AR), entra in carica la Commissione permanente, un organo con un numero di deputati inferiore a quello della plenaria e con poteri limitati, la cui prima riunione è prevista per il 24 gennaio, con un dibattito preparatorio al Consiglio europeo e dichiarazioni politiche.
Secondo Lusa, questa commissione si riunirà quindicinalmente il mercoledì. Oltre al 24 gennaio, è prevista un'altra riunione per il 7 febbraio.
I deputati che fanno parte della Commissione permanente AR potranno continuare a presentare interrogazioni scritte al Governo anche dopo lo scioglimento, ma le audizioni dei ministri nelle commissioni cesseranno, mantenendo le iniziative previste per commemorare il 50° anniversario del 25 aprile.
Il Comitato Permanente è presieduto dal presidente dell'AR ed è composto da vicepresidenti e deputati nominati da tutti i partiti, in base alla loro rispettiva rappresentanza.
Essi hanno il compito di "controllare il rispetto della Costituzione e delle leggi e di monitorare le attività del Governo e dell'Amministrazione", "esercitare i poteri dell'Assemblea in relazione al mandato dei deputati", "promuovere la convocazione dell'Assemblea ogni qualvolta sia necessario".
Questo organo ha anche la funzione di "dare il consenso all'assenza del Presidente della Repubblica dal territorio nazionale" o di "autorizzare il Presidente della Repubblica a dichiarare lo stato d'assedio o lo stato di emergenza, a dichiarare la guerra e a fare la pace".
In breve, non avrà il potere di "legiferare su tutte le materie, tranne quelle che la Costituzione riserva al Governo" né di "concedere autorizzazioni legislative al Governo".