Il 3 marzo, il presidente della Comunità Intercomunale dell'Algarve(AMAL) ha spiegato che l'Algarve si trova in una situazione "molto difficile" a causa della siccità e che attualmente ci sono solo due cose da fare: "aspettare che piova e risparmiare acqua".
António Miguel Pina ha avvertito che queste soluzioni sono le uniche che possono aiutare a preservare le riserve esistenti nella regione fino al completamento degli investimenti previsti per combattere la siccità.
"Voglio lasciare alcune idee e preoccupazioni per il futuro perché il presente è davvero difficile e ci sono solo due cose da fare: aspettare che piova e risparmiare. Nel breve termine, non c'è altro da fare".
António Miguel Pina ha ricordato che l'attuale sistema di approvvigionamento pubblico della regione "è stato sufficiente" negli ultimi 20 anni per garantire le esigenze del circuito urbano e dei perimetri di irrigazione, ma ha sottolineato che i periodi di siccità risalgono a quattro o cinque anni fa e quello attuale dura già da otto anni.
I Consigli comunali di Faro e Lagoa hanno risposto con una serie di misure dovute alla risoluzione n. 26-A/2024 approvata dal Consiglio dei Ministri a febbraio "per contribuire a mantenere la sostenibilità idrica a breve e medio termine" nella regione, hanno evidenziato entrambi i Consigli comunali.
Il Comune di Faro ha sospeso l'uso dell'acqua pubblica per l'irrigazione delle aree verdi pubbliche e ha chiuso le fontane ornamentali, i pediluvi e le docce nelle aree balneari per combattere la siccità in Algarve, ha annunciato il Comune.
Tra le iniziative messe in atto c'è la sospensione dell'uso dell'acqua pubblica o potabile per l'irrigazione degli spazi verdi e dei giardini pubblici, la chiusura delle fontane ornamentali, delle docce e dei pediluvi nelle aree di balneazione, nonché la riduzione del rinnovo dell'acqua nelle piscine pubbliche.
La sospensione dell'uso di acqua pubblica o potabile per l'irrigazione di spazi verdi e giardini pubblici ha l'eccezione del Jardim da Alameda João de Deus e del campo in erba della pista di atletica, che sono irrigati con acqua di pozzo.
Allo stesso tempo, si ridurrà la frequenza di lavaggio di strade, marciapiedi, veicoli e attrezzature comunali, "utilizzando a questo scopo, e quando disponibile, acqua proveniente da fonti alternative", si legge nella nota.
Il Comune afferma che per garantire la sopravvivenza degli alberi di carattere monumentale o unico, saranno mantenute al massimo due irrigazioni mensili con un sistema a goccia.
Secondo il Comune, queste misure, che comportano l'interruzione dell'irrigazione a pioggia, garantendo solo l'innaffiamento di questi alberi, consentono di ridurre il consumo totale del 99,9% nell'irrigazione delle aree verdi pubbliche del territorio comunale.
Per combattere la scarsità d'acqua in Algarve, il Comune di Faro ha anche annunciato l'implementazione di riduttori di flusso nei rubinetti degli edifici comunali.
Misure di riduzione dell'acqua a Lagoa
Il Consiglio comunale di Lagoa ha seguito le misure di riduzione dell'acqua in una nota pubblicata il 29 febbraio. Le misure approvate mirano a far fronte alla situazione di siccità in Algarve.
Il vicesindaco di Lagoa, Anabela Simão Correia Rocha, ha annunciato che a partire dalla data di pubblicazione delle misure, il 29 febbraio 2024, è espressamente vietato quanto segue:
- L'uso di acqua della rete pubblica o di acqua potabile estratta da altre fonti naturali per l'irrigazione di giardini e prati in proprietà private, fatte salve le eccezioni necessarie per garantire la sopravvivenza di alberi o di natura monumentale.
- Il lavaggio di pavimenti, cortili, muri e tetti con acqua della rete pubblica o con acqua estratta da altre fonti naturali.
- L'uso, tra il 1° giugno e il 30 settembre 2024, di acqua proveniente dalla rete pubblica per il lavaggio di veicoli (leggeri o pesanti), motociclette, quadricicli, scooter o simili, a meno che non venga effettuato in stabilimenti autorizzati all'attività commerciale e dotati di sistemi di ricircolo dell'acqua; l'uso di spugne e secchi al di fuori degli stabilimenti commerciali.
Inoltre, l'inosservanza delle ordinanze o degli ordini legittimi delle autorità competenti, ovvero dei servizi ispettivi comunali, effettuati in violazione e durante la vigenza dei suddetti divieti, costituisce illecito amministrativo ai sensi dell'art. 41 della citata Delibera del Consiglio dei Ministri n. Tra i 6.000,00 euro e i 36.000,00 nel caso di una persona giuridica, in conformità con le disposizioni degli articoli 22.2 e 22.3, (Legge quadro sui reati ambientali), come attualmente in vigore.
Si prevede che altri comuni seguiranno l'esempio, ancora da annunciare.