Parlando ai giornalisti presso l'Assemblea della Repubblica, la leader parlamentare del Pcp, Paula Santos, ha ricordato che questo mercoledì ricorre il 1° maggio, che sarà "certamente una grande giornata di lotta per i lavoratori, in difesa dei loro diritti, di maggiori salari, ma anche di lotta contro lo sfruttamento, l'ingiustizia e le disuguaglianze".

"Il PBC porterà avanti quattro iniziative legislative proprio per rafforzare i diritti di chi lavora, iniziative legislative che affrontano le questioni dell'orario di lavoro perché è necessario garantire che ci siano le condizioni per un effettivo coordinamento tra vita professionale, personale e familiare", ha dichiarato.

Con questo obiettivo, il PCP presenta un'iniziativa che propone di ridurre l'orario di lavoro settimanale a 35 ore, sia nel settore pubblico che in quello privato, senza perdita di salario.

Nel diploma, il partito afferma che le 35 ore sono già una realtà nella pubblica amministrazione, e anche in molte aziende del settore privato, "ma manca ancora la definizione generale di un orario di lavoro settimanale massimo di 35 ore per i lavoratori che ancora non ce l'hanno".

Accanto a questa misura, il PCP avanza anche due diplomi che mirano a "porre fine alla deregolamentazione dell'orario di lavoro", revocando immediatamente i meccanismi di adattabilità e di banca del tempo che, secondo il partito, mirano a "ottenere un aumento dell'orario di lavoro senza oneri per il datore di lavoro".

Infine, il partito propone anche di rafforzare i diritti dei lavoratori che svolgono turni o lavoro notturno, limitando il ricorso a questo tipo di regime alle situazioni "tecnicamente e socialmente giustificate", oltre a "combattere" la volontà di "estendere il lavoro continuativo in un gruppo di aziende".

"Proponiamo inoltre che ci sia naturalmente una giusta compensazione per i lavoratori che svolgono lavoro a turni e notturno. I disagi, i rischi, l'usura che vi sono associati richiedono un'equa compensazione", ha dichiarato Paula Santos, aggiungendo che è necessario anche definire "un regime di pensionamento anticipato, che tenga conto di questi ritmi di lavoro ad alta usura e rischio".