Secondo l'ECO, questa domenica (30 giugno) è l'ultimo giorno utile per presentare la dichiarazione annuale dei redditi IRS per il 2023. I contribuenti che non rispettano questa scadenza rischiano di pagare una multa fino a 3.750 euro.

Finora, secondo le statistiche del Portale delle Finanze, sono stati presentati 5.885.125 moduli e il fisco ha già versato più di due miliardi di euro di rimborsi. All'inizio della prossima settimana il Governo farà un bilancio finale della campagna, che si è svolta dal 1° aprile al 30 giugno.

Tre mesi dopo scade il termine legale per adempiere all'obbligo fiscale per coloro che nel 2023 hanno percepito redditi da lavoro dipendente o autonomo, pensioni o guadagni da altre categorie come proprietà e redditi da capitale. Se i contribuenti non rispettano questa scadenza, rischiano di pagare multe che possono andare da un minimo di 25 euro a un massimo di 3.750 euro.

Tuttavia, chi ha diritto al Fisco automatico sfugge a questa sanzione, perché, in questo caso, la dichiarazione si considera automaticamente consegnata il 30 giugno, anche se non viene presentata sul Portale delle Finanze.

Ci sono anche contribuenti che sono esentati da questo obbligo dall'Amministrazione finanziaria. È il caso di chi ha redditi da lavoro dipendente o da pensione inferiori a 8.500 euro, che non sono soggetti a ritenuta alla fonte.

Chi deve presentare la dichiarazione del Fisco, pena l'incorrere in una violazione fiscale, deve prestare attenzione alle scadenze: chi presenta il modulo dopo la scadenza, il 30 giugno, ma nei 30 giorni successivi, cioè fino al 30 luglio, la sanzione minima non può superare i 25 euro.

Se si lascia passare questa ulteriore finestra temporale, e si presenta la dichiarazione entro 30 giorni dalla ricezione della notifica del ritardo, la sanzione minima diventa di 37,50 euro, che corrisponde al 12,5% del valore minimo stabilito per i casi di negligenza. Questo valore può però salire a 112,50 euro, se la Finanza ha avviato qualche tipo di ispezione. Se il ritardo è più lungo e danneggia lo Stato, la multa parte da 150 euro e può arrivare a 3.750 euro, più altri oneri.

Va notato che se la presentazione della dichiarazione è molto tardiva e l'Amministrazione finanziaria riscontra inesattezze o omissioni nella dichiarazione, la multa può essere più elevata, tra 375 euro e 22.500 euro.

"Anche se il ritardo nella presentazione del Fisco, di per sé, non compromette il diritto a un eventuale rimborso, il pagamento della multa finisce per ridurre - o addirittura annullare - l'importo che si potrebbe ricevere dallo Stato", avverte l'associazione dei consumatori Deco Proteste. Questo perché l'importo che il contribuente riceverebbe dal fisco viene automaticamente detratto dalla multa da pagare.

Rimborsi

Gli ultimi dati del Ministero delle Finanze relativi alla campagna del Fisco di quest'anno indicano che, alla fine della prima settimana di giugno, erano stati pagati 2.074 rimborsi, per un importo totale di 2.002,7 milioni di euro.

La legge prevede che i rimborsi possano essere erogati fino al 31 agosto 2024, termine ultimo per il pagamento delle imposte mancanti per i contribuenti che hanno ricevuto le cartelle esattoriali. Ricordiamo che l'Agenzia delle Entrate non addebita al Fisco importi inferiori a 25 euro e non eroga rimborsi inferiori a 10 euro.