La delibera del Consiglio dei Ministri pubblicata istituisce la Struttura di Missione per il Recupero dei Processi Pendenti presso l'Agenzia per l'Integrazione, la Migrazione e l'Asilo(AIMA) e autorizza l'assunzione delle due squadre di missione composte da un massimo di 100 specialisti, 150 tecnici aggiunti e 50 assistenti operativi.

Il diploma prevede che la struttura cessi le sue funzioni il 2 giugno 2025.

Nel diploma, il Governo sottolinea le sfide del Paese in materia di immigrazione, come il grande arretrato dei processi di regolarizzazione e l'incapacità dei servizi di rispondere, una situazione che, a suo dire, pone un grave problema per quanto riguarda la dignità degli immigrati che cercano il Portogallo, lasciandoli in una situazione di mancanza di protezione legale e di vulnerabilità sociale.

Proprio l'inefficienza delle istituzioni responsabili della concessione dei documenti ai cittadini stranieri ha contribuito a far sì che attualmente ci siano circa 400.000 processi di regolarizzazione sul territorio nazionale in attesa di analisi.

L'AIMA è stata oggetto di denunce da parte di lavoratori precari che affermano di avere ruoli permanenti nell'organizzazione, denunce che hanno ricevuto la solidarietà dei sindacati dell'AIMA, secondo le dichiarazioni rilasciate a Lusa due settimane fa.

Il presidente del sindacato dei lavoratori dell'AIMA, Artur Girão, ha chiesto di analizzare caso per caso la situazione dei mediatori culturali che si trovano in condizioni di precariato, mentre Manuela Niza, del Sindacato dei Tecnici della Migrazione (STM), fondato di recente, ha chiesto una risposta della tutela al problema.

La risoluzione stabilisce che i nuovi 300 lavoratori da assumere a supporto dell'AIMA saranno reclutati attraverso protocolli con enti pubblici o privati, attraverso quattro modalità contrattuali: mobilità, contratto di lavoro a tempo determinato o indeterminato, trasferimento di interesse pubblico o contratto di fornitura di servizi.