"Va sottolineato che, indiscutibilmente, tutte le questioni relative ai dipendenti dell'AIMA hanno un impatto diretto sul servizio, sull'accoglienza e sull'integrazione dei cittadini stranieri che si rivolgono a noi", ha dichiarato il STM, in un comunicato.
Il sindacato ha evidenziato che "la maggior parte del personale assunto non consolida il proprio ruolo" e finisce per chiedere il trasferimento ad altri enti, ritenendo che i concorsi "finiscano per essere irrilevanti".
"Il 9 dicembre 2024 è stata distribuita una lista con un numero di 594 dipendenti. Quando il SEF [Servizio Stranieri e Frontiere] è stato chiuso, c'erano 700 documentalisti. Ora l'AIMA è il risultato della fusione di due istituzioni con responsabilità diverse, quindi la riduzione del personale è ovvia".
La reazione dell'STM arriva dopo che, mercoledì scorso, il presidente dell'AIMA ha spiegato in Parlamento che l'organico attuale dell'ente è di 674 dipendenti, il 2% in più rispetto all'ottobre 2023, quando l'istituzione è stata creata, dopo l'estinzione del SEF e dell'Alto Commissariato per le Migrazioni.
In commissione Affari costituzionali, diritti, libertà e garanzie, Pedro Portugal Gaspar ha spiegato che l'aumento significa che l'istituzione "ha resistito alla pressione della mobilità" e delle riforme, ricordando che le cronache riportano la partenza di molti dipendenti dall'organizzazione.
Per quanto riguarda il 2% citato dall'AIMA, il STM ha sottolineato che "ogni giorno" si trova di fronte "a richieste di mobilità verso altre istituzioni".
"Puntare sui contratti a tempo determinato significa non capire il fenomeno e non avere una visione per il futuro", ha sottolineato, riferendosi al fatto che "il fenomeno migratorio è qui per restare e i diversi movimenti geopolitici combinati con i cambiamenti climatici ed economici servono solo a rafforzare il fenomeno".
Denunciando "una struttura senza scopo, guida e futuro", il sindacato ha anche lamentato l'abbandono dei dipendenti delle regioni autonome, "ai quali è stata tolta l'indennità di insularità, relegandoli a un livello di indigenza nel Servizio pubblico".
Per quanto riguarda la legge organica, il STM ritiene che la normativa sia "molto pesante, frammentata e parcellizzata, priva di una linea guida e di un obiettivo, creando una struttura altamente stratificata e con un basso livello di operatività".
"Ne consegue un completo disordine in termini di procedure, organizzazione e pianificazione", ha evidenziato.
Il sindacato ha affermato che l'AIMA, "gradualmente, sta diventando solo un ente di servizio senza alcuna preoccupazione per le politiche e le strategie migratorie, tanto meno per l'integrazione".
"Il STM è molto preoccupato per la fine della missione di recupero delle questioni pendenti, poiché tutto il personale dell'AIMA è stato assegnato a questo compito, contrariamente a quanto previsto, temiamo che a giugno avremo di nuovo un numero molto elevato di questioni pendenti in altri settori", ha aggiunto.