"La mia missione è [...] difendere gli interessi del Portogallo e garantire che il Portogallo partecipi attivamente al processo decisionale centrale", afferma Pedro Costa Pereira in un'intervista rilasciata all'agenzia di stampa Lusa a Bruxelles.

A poco più di due settimane dall'inizio del suo incarico, il funzionario sottolinea che, nonostante i limiti geografici del Paese e le sue piccole dimensioni, "nulla impedisce la capacità di iniziativa, di cercare sempre di essere al centro del processo decisionale, soprattutto in quei dossier che sono importanti" per il Portogallo, come la coesione, l'inclusione sociale, la competitività e la convergenza economica.

"Siamo alla vigilia di una nuova fase, particolarmente importante, quella della definizione del prossimo quadro finanziario pluriennale, e ovviamente questa dimensione sarà molto importante [...] e vogliamo essere nel campionato della crescita economica", sostiene.

Secondo Pedro Costa Pereira, "senza crescita [economica] e competitività, è difficile garantire un'effettiva coesione", anche se il Portogallo è uno dei 27 Stati membri dell'UE che beneficia maggiormente di questo tipo di finanziamenti.

Il funzionario assume l'incarico in un momento in cui l'UE sta iniziando a discutere su come finanziare gli investimenti comuni, come quelli nell'industria della difesa e nel tentativo di rimanere competitivi nei confronti dei suoi principali concorrenti, Cina e Stati Uniti.

Lunedì scorso è stato pubblicato a Bruxelles il rapporto dell'ex primo ministro italiano Mario Draghi sulla competitività comunitaria, in cui si auspica una regolare emissione di debito comune nell'UE, come avvenuto dopo la pandemia di Covid-19, e un forte investimento nella Difesa.

Secondo le stime di Mario Draghi, il fabbisogno annuo di investimenti aggiuntivi nell'area dell'UE è di 800 miliardi di euro, pari a oltre il 4% del PIL dell'UE (il doppio di quello raggiunto dopo la Seconda Guerra Mondiale con il Piano Marshall), nell'ambito di una nuova strategia industriale comunitaria.

Parlando del rapporto, Pedro Costa Pereira ha dichiarato a Lusa che "si apre ora un grande dibattito a livello europeo, difficile ma non evitabile", su come finanziare tali investimenti.

Uno degli investimenti, quello della Difesa, "è anche ineludibile e non è solo legato alla nuova situazione geopolitica" dovuta alla guerra in Ucraina causata dall'invasione russa, dice l'ambasciatore, aggiungendo che questo finanziamento dovrebbe essere "un'opportunità" per l'industria europea.

All'età di 61 anni, Pedro Costa Pereira è il nuovo ambasciatore portoghese presso l'Unione Europea dalla fine dello scorso agosto, succedendo a Pedro Lourtie, che ha lasciato questo ruolo per diventare capo dello staff del futuro Presidente del Consiglio europeo, António Costa.

Prima di guidare la Rappresentanza permanente del Portogallo presso l'Unione europea, Pedro Costa Pereira è stato ambasciatore portoghese presso la NATO, incarico che ricopriva dal 2019.