"Il contratto di lavoro è l'elemento fondamentale per la concessione del NISS a un cittadino straniero", afferma l'istituto guidato da Octávio de Oliveira in una nota pubblicata sul suo sito web, sottolineando che "non è necessario che il NISS sia incluso nel contratto di lavoro".

Pertanto, le aziende "non devono aspettare che il lavoratore abbia il NISS per firmare il contratto di lavoro".

Dopo la concessione del NISS da parte della Previdenza sociale, il datore di lavoro "deve comunicare il rapporto di lavoro attraverso la Previdenza sociale diretta, assicurando il rispetto degli obblighi contributivi", si legge nella nota, pubblicata in portoghese e in inglese.

"La regolarizzazione della situazione contributiva è essenziale per garantire l'accesso ai diritti e alle prestazioni previste dal sistema di sicurezza sociale, contribuendo alla tutela dei lavoratori e alla sostenibilità del sistema", conclude.

All'inizio di dicembre, il Governo ha incontrato le confederazioni dei datori di lavoro per discutere del funzionamento della migrazione di manodopera, proponendo un protocollo di cooperazione che sarà ancora discusso con i datori di lavoro.

Parlando con Lusa, il presidente di CAP ha indicato che la proposta del Governo di procedere con la fissazione di termini massimi per la concessione di un visto di residenza e di soggiorno temporaneo ai cittadini stranieri che soddisfano i requisiti necessari, ossia avere un contratto di lavoro.

Il Governo vuole inoltre che le imprese si impegnino a garantire alloggio e formazione agli immigrati. La proposta è discussa dalle confederazioni imprenditoriali, che dovrebbero incontrare nuovamente il ministero guidato da Antônio Leitão Amaro all'inizio di gennaio.