In un comunicato inviato a Lusa, il Ministero della Presidenza ha dichiarato di aver incontrato "le federazioni sportive di vari sport (pallamano, pallacanestro, calcio, pattinaggio e pallavolo) per chiarire le procedure di assunzione degli atleti e la rispettiva concessione dei permessi di soggiorno".
L'AIMA, l'Unità di Coordinamento Stranieri e Frontiere(UCFE), le varie federazioni sportive e la Lega Portoghese di Calcio Professionistico concluderanno i protocolli relativi alle "procedure per il permesso di soggiorno, comprese le situazioni che richiedono una particolare rapidità a causa dei vincoli inerenti ai periodi di trasferimento degli atleti extracomunitari", afferma il governo.
L'esecutivo ricorda che "per le situazioni difficilmente conciliabili con i vincoli temporali inerenti ai brevi periodi di trasferimento degli atleti, la Legge sugli Stranieri prevede già la possibilità di concedere un'autorizzazione di soggiorno temporaneo ai cittadini stranieri per motivi di interesse pubblico derivanti dall'esercizio di un'attività rilevante in ambito sportivo".
In questo senso, "la situazione specifica degli atleti professionisti, la rilevanza economica e sociale e l'interesse pubblico dello sport professionistico giustificano procedure che consentono un rapido trattamento del loro status documentale nel territorio nazionale, in particolare durante i brevi periodi di reclutamento e registrazione degli atleti", ritiene il governo.
Il ricorso a questa procedura è "giustificabile, a partire dai periodi di trasferimento della stagione sportiva 2024/25", data la "necessità per i club di adeguarsi alla legislazione attualmente in vigore in materia di migrazione", aggiunge l'esecutivo.
Prima della riunione, la LPFP, una delle strutture che aveva contestato la difficoltà di ingaggiare nuovi giocatori, ha dichiarato: "Crede in una soluzione sostenuta ed efficace, in grado di fornire una risposta strutturale all'impatto del recente cambiamento legislativo, che sta già incidendo seriamente sulle prestazioni di capacità dei club sul mercato".
Il 3 giugno, il governo ha posto fine alla manifestazione di interesse per la regolarizzazione degli stranieri in Portogallo, imponendo agli immigrati di iniziare il processo di regolarizzazione del loro soggiorno presso i consolati o le ambasciate portoghesi prima di arrivare nel Paese.
Dodici giorni dopo, in una lettera indirizzata al Segretario di Stato per lo Sport ed ex direttore della federazione, Pedro Dias, la Federcalcio portoghese(FPF) ha espresso preoccupazione per questa modifica legislativa, che è stata ratificata dal Consiglio dei Ministri, e ne ha ricordato gli effetti, mettendo in dubbio l'ipotesi del "ricorso a un regime di eccezione già previsto".