António Leitão Amaro ha visitato le strutture del primo centro servizi della Struttura di Missione dell'Agenzia per l'Integrazione, la Migrazione e l'Asilo(AIMA), che ha iniziato ad operare il 9 settembre presso il Centro Hindu di Lisbona, e che rappresenta un primo passo verso la regolarizzazione dei casi di circa 400mila immigrati entro giugno 2025.

Secondo il ministro, il numero stimato di persone servite è di 240 persone al giorno durante questa prima settimana.

"Questo significa che si aggiungono ai mille [servizi] normalmente forniti dall'AIMA in tutta la sua rete", ha sottolineato il ministro.

Secondo Leitão Amaro, questo rappresenta un aumento del 25% della capacità di risposta dell'organizzazione.

"Ci aspettiamo di aumentare significativamente ogni settimana nelle prossime settimane", ha detto, spiegando che si prevede di servire "quasi il doppio delle persone" entro la fine di settembre e durante il mese di ottobre.

Il Ministro della Presidenza ha sottolineato che le uniche persone che non possono completare il processo di servizio sono quelle che non presentano tutta la documentazione necessaria. Ha aggiunto che chi non presenta il passaporto non può nemmeno iniziare il processo, mentre in caso di altri documenti mancanti, l'immigrato avrà il diritto di riprogrammare l'appuntamento.

Leitão Amaro ha sottolineato che il centro servizi è stato creato per servire "i cittadini stranieri che aspettano e si disperano, in alcuni casi da diversi anni, che lo Stato portoghese risponda a una richiesta in conformità con la legge".

"Questo è il primo centro servizi che risolverà un'eredità molto pesante, ma soprattutto una grave mancanza da parte dello Stato portoghese nei confronti di 400 mila cittadini stranieri", ha sottolineato.

Ha colto l'occasione per chiarire che questo centro servizi verifica che "i requisiti della legge portoghese siano soddisfatti" e, attraverso ciò, assicura che "coloro che rispettano le regole e le leggi portoghesi" vivano in Portogallo.

"Vengono controllati i precedenti penali, i rapporti di lavoro e i requisiti legali per lavorare legalmente in Portogallo", ha dichiarato, sottolineando che si tratta di un'operazione "molto complessa", che coinvolge circa 120 persone, tra cui dipendenti dell'AIMA e volontari di varie organizzazioni della società civile.

Per quanto riguarda i prossimi centri di assistenza, che saranno aperti in varie parti del Paese, Leitão Amaro ha dichiarato che "sono in fase avanzata di finalizzazione e regolamentazione", alcuni dei quali in collaborazione con le autorità locali, e che dovrebbero entrare in funzione nel corso del mese.

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