Il 78% dei responsabili è ottimista, con il 36% che si dichiara "molto fiducioso" e il 42% "fiducioso", secondo le conclusioni dello studio Exploring Adaptivity Through Strategy and Talent, condotto da Boyden.

Secondo un rapporto di Dinheiro Vivo, nonostante la visione positiva sull'evoluzione della loro azienda, i leader ritengono che questo potenziale di crescita non sia allineato con i talenti di cui dispongono. La mancanza di alcune competenze fa sì che il 60% degli intervistati dichiari di non avere i talenti necessari per eseguire le proprie strategie, motivo per cui nel 2024 intendono rafforzare le competenze digitali (54%), in particolare in materia di intelligenza artificiale, robotica e apprendimento automatico, ma anche di innovazione (46%).

Inoltre, integrando per la prima volta le tre competenze più richieste, il 33% dei leader intende assumere professionisti con competenze nell'area della sostenibilità.

Sebbene permanga la necessità di risorse più qualificate, attrarre e trattenere i talenti continua a essere una delle principali sfide evidenziate dai leader. Il 63% dei responsabili prevede sfide nel reclutamento nel 2024 e il 52% prevede di incontrare difficoltà nella fidelizzazione. Tuttavia, un gruppo più ristretto di leader (41%) prevede un aumento delle assunzioni nel corso dell'anno.

Flessibilità

Per combattere le difficoltà legate al capitale umano, le organizzazioni dichiarano di voler investire in bonus basati sulle prestazioni dei lavoratori, lavoro ibrido e flessibile e sviluppo della leadership.

Ma se attrarre risorse è complesso, anche mantenerle non è facile in un mercato "sempre più dinamico e volatile, soprattutto con le nuove generazioni", spiega Luís Melo, country managing partner di Boyden Portugal.

I più giovani sembrano essere più ricettivi ai cambiamenti, anche quando sono soddisfatti della loro situazione professionale, e questo bisogno di nuove sfide significa che la motivazione salariale da sola non è più sufficiente a creare risorse.

Il lavoro flessibile, ad esempio, è una tendenza destinata a rimanere e può avere un impatto diretto sul desiderio dei dipendenti di rimanere in azienda. Non si tratta solo di consentire un modello ibrido, c'è bisogno di flessibilità sul lavoro: "è qualcosa che è rimasto dalla pandemia, ma la verità è che è necessaria una leadership più flessibile e più empatica. Una leadership più umana e capace di comprendere i problemi delle persone", spiega Melo.