In dichiarazioni scritte a Lusa, il Segretario di Stato per l'Edilizia abitativa afferma che quanto previsto nella proposta di bilancio statale per il 2025 (OE2025), consegnata giovedì all'Assemblea della Repubblica, "è garantire un trattamento equo sia per gli inquilini che per i proprietari".

Secondo Patrícia Gonçalves Costa, questa garanzia viene fatta "assicurando l'efficacia del meccanismo di compensazione per i proprietari".

Il Governo aggiunge inoltre che intende "garantire un trattamento equo per entrambe le parti - inquilini e proprietari -, creando le condizioni affinché le proprietà rimangano in buone condizioni e offrano una migliore qualità di vita agli inquilini".

Nel rapporto OE2025, il Governo assume l'intenzione di fare proposte di "aggiustamento" alla legislazione relativa alla locazione, in particolare per "correggere le distorsioni create negli ultimi anni".

In particolare, si impegna a prendere "le misure necessarie per completare i processi di transizione dei contratti di locazione residenziale precedenti al 1990, al fine di ripristinare la giustizia".

I contratti di locazione in questione sono stati congelati per oltre un decennio e il precedente governo socialista ha deciso di sospendere la transizione al Nuovo regime di locazione urbana (NRAU), la legge che regola il settore degli affitti entrata in vigore nel 2012.

Attualmente, questa transizione è sospesa finché gli inquilini soddisfano uno dei tre requisiti: avere 65 anni o più; avere un'invalidità comprovata pari o superiore al 60%; o avere un reddito annuo lordo corretto inferiore a cinque volte il salario minimo nazionale (820 euro), che nel 2024 corrisponde a un totale di 57.400 euro.

Diversi organismi di informazione e associazioni di proprietari di case hanno letto nel rapporto della proposta OE2025 l'intenzione di scongelare i vecchi affitti, il che ha costretto il governo a chiarire che ciò non avverrà.

Il governo ha consegnato giovedì al Parlamento la proposta di bilancio dello Stato per il 2025, che prevede una crescita dell'economia dell'1,8% nel 2024 e del 2,1% nel 2025 e un avanzo dello 0,4% del Prodotto Interno Lordo (PIL) quest'anno e dello 0,3% l'anno prossimo.

La fattibilità in generale, per la quale si voterà il 31, non è assicurata. Se la proposta sarà resa attuabile, con l'astensione del PS o, in alternativa, con i voti favorevoli di Chega, sarà poi valutata nella specialità, tra il 22 e il 29 novembre, con il voto finale globale previsto per il 29 novembre.