"Ad oggi sono state identificate più di 20 società controllate dai vari sospetti identificati nell'indagine, attraverso le quali sono state acquisite più di 300 proprietà e sono stati stipulati più di duecento contratti di finanziamento fraudolenti, per un valore globale di circa 40 milioni di euro", secondo un comunicato della Polizia Giudiziaria(PJ).

L'autorità responsabile di un'indagine penale in Portogallo ha condotto martedì l'operazione "Orange", in cui sono stati arrestati quattro uomini e due donne sospettati di "reati di associazione a delinquere, frode qualificata, riciclaggio di denaro e falsificazione di documenti, nel settore immobiliare, in Algarve".

Nell'ambito dell'operazione sono state eseguite anche sette perquisizioni domiciliari e due societarie, sono state sequestrate decine di immobili, 14 veicoli, un'imbarcazione, materiale informatico e una vasta raccolta di documenti probatori.

Secondo la magistratura, si tratta dell'indagine su "un gruppo organizzato", di varie nazionalità, residente in Algarve e con collegamenti con la diaspora in altri Paesi, che ha creato in Portogallo "un'organizzazione economica nel settore immobiliare, completamente finanziata in modo fraudolento da banchieri di credito".

Il PJ spiega che il "modus operandi" dell'organizzazione era la creazione di società di diritto portoghese, attraverso le quali acquisivano centinaia di proprietà, le quali, attraverso operazioni simulate, venivano immediatamente trasferite a terzi.

"A loro nome, e utilizzando documenti falsi, accendevano mutui per l'acquisto di abitazioni presso istituti bancari portoghesi, per importi molto superiori all'acquisto iniziale dei beni, appropriandosi della differenza, oltre ai proventi derivanti dal successivo sfruttamento degli immobili come alloggi. turistici e residenziali", spiega il PJ.

In un comunicato pubblicato sul sito web del Dipartimento regionale di investigazione e azione criminale (DIAP) di Évora, l'organismo ha dichiarato che martedì sono state effettuate diverse perquisizioni in Algarve, in particolare ad Albufeira, Carvoeiro (Lagoa), Portimão e Quarteira (Loulé).

Secondo il PJ, i detenuti saranno ora sottoposti a un primo interrogatorio giudiziario in vista dell'applicazione di misure coercitive.